TUTTO CAMBIA AFFINCHÈ NULLA MUTI
LA (VECCHIA) STORIA DEI NUOVI INTERINALI
Tutti conosciamo la complessa questione dei “primi interinali” della nostra storia. Una vicenda articolata “così bene” da riuscire a scontentare tutti, ma proprio tutti. In primis i diretti interessati, lasciati con il fiato sospeso per anni; quindi i dipendenti già in servizio che si sono visti affiancati da dei veri e propri compagni di sventura; in ultimo l’utenza che, quei dipendenti assunti per ben specifici servizi, se li è visti sottratti uno alla volta in favore di altri incarichi. Una tipica commedia all’italiana dove i soliti burattinai inventano copioni e scenette per il solito scopo: fornire giovani clienti a buon prezzo ai soliti sindacati e, nel contempo, nuovi schiavi ad un dicastero sempre più mortificato ed alla deriva.
La vicenda di qualche giorno fa è l’ennesima conferma di quanto da anni andiamo denunciando. Giorno 10 agosto siamo stati convocati per il giorno dopo ad un incontro con l’Amministrazione per discutere della situazione dei lavoratori interinali impiegati presso gli uffici del Ministero dell’Interno.
Va sottolineato che l’incontro è stato fissato dopo che, impropriamente e al di fuori di ogni regola contrattuale, l’Amministrazione aveva convocato per il 5 agosto solo CGIL, CISL, e UIL uscendo poi, in quel caso, con un accordo firmato dal Prefetto Perrotta e dal Prefetto Di Bari e, pertanto, dai rappresentanti della Triplice.
Accordo che non dice assolutamente nulla, aria fritta, ma utile a far passare il messaggio che del personale “somministrato” se ne interessano solo alcuni sindacati. Il testo, infatti, non prevede nulla di diverso dall’ovvio, ossia che l’Amministrazione cercherà i modi e le maniere per prorogare e stabilizzare quel personale. E pensare che proprio su un precedente tavolo si era affermato che “tutto oramai è cambiato e di stabilizzare interinali non se ne parlerà mai più”. Non sembra sia così, ma basta saperlo. Di fatto stiamo guardando un film già visto dove le vittime portate allo stremo faranno tutto ciò che gli aguzzini gli chiederanno, con buona pace degli attoniti spettatori.
Intanto abbiamo chiesto il ripristino delle corrette relazioni sindacali e di annullare l’accordo del 5 agosto per procedere ad una nuova convocazione nei corretti termini contrattuali.
Cari colleghi, attenti agli “imbonitori”: per modificare la norma è necessaria una nuova legge con il reperimento dei fondi necessari. Intatti la soluzione è che l’Amministrazione, invece di adoperarsi per favorire i soliti sindacalisti, debba accelerare i tempi nella via giusta facendo le cose al di sopra delle parti anche per evitare il tiro al bersaglio nelle sedi politiche.