I FURBETTI DEL CODICE

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APPROFITTANDO DEL PERIODO NATALIZIO L’AMMINISTRAZIONE FA CIRCOLARE LA BOZZA DI UN NUOVO CODICE DI COMPORTAMENTO.

UN TESTO PIÙ RIGOROSO ED IN CONTRASTO  CON  IL CCNL.

LA FEDERAZIONE INTESA HA CHIESTO DI BLOCCARE LA PROCEDURA DI ADOZIONE E INTERESSATO IL CUG.

 

Il Ministero dell’Interno con la nota n.960 del 9 dicembre 2015, ha informato le Prefetture della pubblicazione sul sito istituzionale dello schema di Codice di comportamento dei dipendenti del Ministero dell’Interno cosi sottoponendolo alla procedura aperta di partecipazione.

Procedura “aperta” per modo di dire, visto che le OO.SS. non risultano essere state coinvolte e che, complice il periodo scelto (Natale, Capodanno ed Epifania) e la scadenza del termine fissato all’8 gennaio 2016, pochissimi sono coloro che hanno potuto approfondire questo importante documento né potuto fornire utili osservazioni. Insomma, alzi la mano chi ha avuto modo di leggerlo!

Parliamo del Codice che indica le norme di comportamento, i rapporti con il pubblico, l’obbligo di astensione, gli incarichi di collaborazione extra istituzionale con soggetti terzi, la partecipazione ad associazioni e organizzazioni, ecc. 

La Federazione INTESA ha già scritto all’Amministrazione per bloccare la procedura di adozione ed estendere il periodo per poter fornire seri contributi e osservazioni.

Non solo. Il nostro rappresentante presso il CUG, Dr. Cosimo Nardelli, ha prontamente segnalato la questione al Comitato Unico di Garanzia che, proprio su questo tema, ieri, 26 gennaio 2016, ha svolto una prima riunione confermando i nostri timori. Il CUG si aggiornerà il 10 febbraio p.v.

Di fatto l’adottando Codice risulta regolamentare materie già normate dal vigente CCNL.

Per esempio, diversamente dalla previsione dell’art 23 del CCNL che prevede che il dipendente deve eseguire gli ordini inerenti l’espletamento delle proprie funzioni e mansioni, l’art. 15 del nuovo Codice recita “il dipendente svolge l’attività assegnata“.

Nel mentre l’art 23 del CCNL prevede che il dipendente non possa allontanarsi senza autorizzazione dal luogo di lavoro, l’adottando codice di comportamento richiede al lavoratore di non abbandonare “il posto di lavoro” senza informare il dirigente.

La bozza in argomento, poi, prevede anche talune fattispecie sanzionabili, nonostante differenti previsioni contrattuali ed in generale introduce tutta una serie di previsioni che appesantiscono variando in peius quanto già normato al CCNL. 

Ma chi ha fatto e voluto tutto questo pastrocchio?

Si può parlare di buone relazioni sindacali in questo Ministero? E soprattutto di cura ed attenzione della dirigenza nei confronti dei loro dipendenti?

Confidiamo che il Capo Dipartimento, Prefetto Varratta, convenga di concedere il giusto tempo per poter esaminare compiutamente il testo e depurarlo da insoportabili invasioni di campo.

Tutti i colleghi sono sollecitati a farci pervenire tempestivamente ogni utile osservazione su questo importante documento (leggi qui) che disciplinerà la nostra vita professionale.

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