DAL MINISTRO

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Lunedì 15 novembre siamo stati ricevuti dal Ministro Lamorgese unitamente a tutte le altre componenti sindacali del Ministero dell’Interno.

Prima di illustrarvi l’incontro, occorre doverosamente fare alcune precisazioni.

Va subito detto che è stato un tavolo informativo e non una sede di confronto, pertanto ciò che i soliti tre “cantastorie” vanno sbandierando non è avvenuto nel Ministero dell’Interno, ma sta avvenendo in un’altra sede, quella ARAN, dove tutti, e non solo loro tre, stanno facendo la propria parte con la speranza di riuscire a portare a casa qualcosa di buono. Ma questa è un’altra storia di cui vi daremo dettagliate notizie appena avremo in mano certezze.

Nell’incontro del 15 la ministra Lamorgese si è limitata ad illustrare la Legge di bilancio ed i propositi del Governo, auspicando che vada in porto l’aumento di organico con i primi 550 nuovi assunti entro dicembre (già vincitori concorsi); ha annunciato l’aumento di risorse del 70% (competenza ARAN non sua) per consentire la tanto sperata perequazione; ha invitato l’Amministrazione ad avviare tavoli di confronto. Insomma qualche annuncio e tante buone intenzioni, è vero, ma ben sappiamo che di buone intenzioni sono lastricate le strade dell’Infernooltre che dell’Interno.

Per quanto ci riguarda, abbiamo puntualizzato le annose problematiche che attanagliano il Dicastero. L’ormai gravissima mancanza di organico; la forte sperequazione tra il personale appartenente ai diversi comparti contrattuali (Amm. Civile, P.S., Prefettizi, Civili VVF); l’inadeguatezza dei contratti alle esigenze istituzionali; i due ministeri in uno (quello della P.S. e quello dell’Amm.ne Civile), auspicando una “cabina di regia” unica almeno per la gestione del personale.

Considerato che la ministra Lamorgese ha fatto carriera nel Ministero dell’Interno, fino a raggiungerne i massimi vertici prima di diventarne ministro, ne conosce vita, morte e miracoli e quanto da noi puntualmente e dettagliatamente riferito è stato praticamente superfluo. E quanto relazionato dai “tre dell’apocalisse” ne è la dimostrazione, visto che hanno preferito parlare di “altre cose” e non della gravità funzionale in cui è sprofondato il ministero chiave della Repubblica.

Così come i problemi, la ministra conosce molto bene le soluzioni. Continuare a fare “i balletti” delle parti senza atti concreti mortifica la dignità di tutti, compresa la sua.

In Italia abbiamo avuto prefetti di ferro, prefetti con le stellette, prefetti imprenditori: di prefetti politici finora due. La prima è stata una vera delusione, la seconda sta ancora in tempo a lasciare una pagina positiva nel giornale del Viminale. Vediamo!

2021.11.15 Lettera al Ministro

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