Cosa dobbiamo fare con il PNRR?
Le problematiche che assillano i colleghi per le attività collegate al PNRR riguardano sia i colleghi assunti “esclusivamente” per questa incombenza che quelli già in servizio nelle prefetture che vengono chiamati a svolgere queste funzioni.
I colleghi che devono occuparsi di PNRR, senza alcuna direttiva formale da parte del Prefetto e senza avere obiettivi per il 2023, si sono visti sommergere da una quantità di circolari, protocolli, Linee Guida, Manuali sempre poco chiari e spesso in contrasto tra loro ma, in concreto, non hanno ricevuto una formazione adeguata sia per quanto riguarda la normativa, sia in relazione ai gestionali da utilizzare. Del resto, formazione è parola sconosciuta in questo Ministero.
Dal Ministero se la sono cavata con un webinar di otto ore, in un’unica giornata precedente all’emanazione delle Linee Guida, ed il personale è ancora più confuso e lasciato pressoché solo a interfacciarsi con gli enti locali e con il Sistema ReGIS!!!
Intanto il tempo passa e le scadenze europee si avvicinano: a chi verranno addebitate le conseguenze di questi ritardi? Interrogativo legittimo per tutti.
A nulla vale “l’ampio parere, prot. 585/2023 del 29 maggio scorso”, rilasciato dal Dipartimento Politiche del Personale e dell’Amministrazione Civile a favore di un partner sindacale privilegiato dell’Amministrazione stessa, perché si ripetono le stesse cose già note e non dirimenti la questione, ma anche le uniche parole rilevanti sul tema in esame, aggiunte alla fine: “Resta inteso, infine, che tutte le Check-List sono poi validate dal Dirigente preposto” non corrispondono a ciò che ci risulta avvenire nelle Prefetture, e d’altronde la modulistica non lo prevede.
Alla luce di quanto sopra, abbiamo chiesto al Capo Dipartimento di:
- modificare le check list e i report allegati alle Linee guida per i presidi, aggiungendo esplicitamente la validazione del controllo da parte del “Dirigente preposto”;
- svolgere, senza ulteriore ritardo e in maniera uniforme per tutto il territorio nazionale, una seria formazione tecnica rivolta al personale addetto.
Infine, abbiamo sollecitato il riscontro alla nostra richiesta di chiarimenti relativa ai “compensi dovuti per le prestazioni di lavoro straordinario” per svolgere il PNRR (non siamo privilegiati quindi dobbiamo attendere), per le quali “è autorizzata la spesa di euro 1.000.000 a decorrere dall’anno 2023, di cui euro 500.000 per le esigenze del Ministero dell’interno ed euro 500.000 per le esigenze del Ministero dell’economia e delle finanze “poiché nelle varie sedi si hanno differenti trattamenti.
Senza risposte concrete dovremo interessare direttamente il Ministro affinché possa ben comprendere, senza filtri da parte di dirigenti, come si lavora (male) negli Uffici del Ministero dell’Interno e quali rischi corre tutta la procedura del PNRR.