VALUTAZIONI=MERITOCRAZIA. Rimane un SOGNO!!!!!
Gli anni passano ma la sindrome del professore e dell’alunno sopravvive!!!!!!!!!!!!!!!!
La meritocrazia non si realizza con questo metodo di valutazione!!!!!!
La meritocrazia la rincorriamo da anni ma non si raggiunge con queste “PAGELLE” anzi queste concorrano al disfacimento della Pubblica Amministrazione.
Se l’obiettivo del legislatore era quello di avere una P.A. più efficiente …… il risultato è esattamente il CONTRARIO ed i primi rinvii a giudizio sono arrivati come riportato nel Flash n.10/2018.
L’assenza di criteri oggettivi ha creato disparità di trattamento all’interno degli Uffici, cosa che non giova né all’Amministrazione e né ai dipendenti, intere strutture eccellenti ed altre no.
Le conseguenze di tali valutazioni sono tragiche:
- I dipendenti sono stati ancora una volta demotivati e offesi nella loro dignità/professionalità;
- I conflitti all’interno degli uffici certamente non concorrono al buon andamento e all’efficienza della P.A.;
- Si è compromessa la collaborazione tra i dipendenti stessi e la classe Dirigente.
Alcune domande sorgono spontanee, perché non vengono individuati criteri e parametri oggettivi per la valutazione del lavoratore? A chi giova questo andamento?
Perché non contestare o valutare il lavoratore in periodi più brevi, per migliorare la performance individuale e funzionalità degli Uffici e porre dei correttivi in corso d’opera?
Se a tutto ciò aggiungiamo che le valutazioni potrebbero costituire uno dei parametri per le progressioni economiche, né viene fuori un vero pastrocchio.
Infatti il nuovo CCNL all’art. 78 va a porre dei paletti per il futuro.
E’ il caso fare qualche riflessione in più, non si è nelle aule scolastiche ma trattasi di lavoratori che concorrono al buon funzionamento della Pubblica Amministrazione!!!!!!!!!!!!
Vogliamo una valutazione agganciata a veri obbiettivi e legata ai risultati della struttura ed a quelli dei Dirigenti.
La dignità del lavoratore sempre al primo posto è il nostro obiettivo.
Votiamo in modo consapevole nelle ormai prossime elezioni RSU, ricordando gli eventi e sapendo che lamentarsi dopo sarà inutile.