Valutazione del Personale 2025 – Primo Incontro con l’Amministrazione: Perplessità e Richiesta di Reale Contrattazione
2025 – Anno dell’Autenticità
Valutazione del Personale 2025 – Primo Incontro con l’Amministrazione: Perplessità e Richiesta di Reale Contrattazione
In data 23 aprile u.s., si è tenuto un primo incontro tra le Organizzazioni Sindacali e l’Amministrazione avente ad oggetto la presentazione di una proposta di nuovo sistema di valutazione del personale. Non sono state convocate CGIL FP, UIL PA e USB PI poiché non firmatarie del CCNL.
Con nostra sorpresa, l’Amministrazione ha manifestato l’intenzione di rendere operativo tale sistema già a partire dall’anno in corso.
L’Amministrazione ha descritto il progetto come un “impianto complesso“, resosi necessario per recepire gli aggiornamenti normativi richiesti dall’OIV (Organismo Interno di Valutazione) e provenienti dalla Funzione Pubblica e da altri ministeri.
È stata inoltre espressa la volontà di metterlo in campo rapidamente, anche a titolo sperimentale per verificarne l’efficacia.
Da parte nostra, pur avendo preliminarmente sollecitato la convocazione urgente di un tavolo per proseguire la contrattazione su temi cruciali come lavoro agile, coworking e incentivi tecnici, abbiamo fin da subito espresso la nostra forte perplessità sulla proposta presentata.
Abbiamo eccepito con forza che il documento non ci sembra affatto in linea con la reale necessità di una valutazione del merito, che la nostra Organizzazione sindacale rivendica con coerenza da oltre vent’anni.
Al contrario, la proposta appare più come un mero adempimento formale, quasi un tentativo di “mettere le carte a posto” a livello burocratico, con particolare riferimento al tema della formazione.
Sul fronte della formazione, l’Amministrazione ha chiarito che essa è prevista come obiettivo obbligatorio di performance per i Dirigenti i quali avrebbero poi il compito di promuoverla, sostenerla e valorizzarla tra il personale. Su questo punto, ribadiamo la nostra ferma convinzione che la formazione debba essere uno strumento concreto e mirato per la crescita effettiva del personale e, di conseguenza, per il miglioramento dell’attività dell’Amministrazione a servizio della collettività.
Nel corso del confronto, non abbiamo mancato di evidenziare numerose criticità:
* Errori materiali di scrittura presenti nel testo proposto.
* La persistente difficoltà delle sedi periferiche, in particolare del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, ad applicare concretamente le direttive ministeriali in materia di valutazione e formazione.
* La totale assenza di percorsi formativi specifici e adeguati per i colleghi informatici.
* La drammatica e cronica carenza di personale che affligge numerosi uffici, portando a situazioni limite inaccettabili, come quella della Prefettura di Reggio Emilia, dove sono in servizio appena 38 unità sulle 75 previste in pianta organica.
Abbiamo altresì espresso la nostra netta contrarietà su aspetti specifici e incomprensibili della proposta, quali:
* La previsione di un non meglio definito “registro” dei Funzionari ritenuti “meritevoli” di svolgere l’attività di age-management (che il Ministero ha declinato in tutoring/mentoring), attività che peraltro riteniamo di competenza di un tavolo di contrattazione specifico previsto dal CCNL Funzioni Centrali.
* L’inclusione, tra i parametri di valutazione, dell’osservanza “scrupolosa degli standard qualitativi previsti“. Ci chiediamo: di quali standard parliamo? Abbiamo normative ISO o procedure operative standardizzate e diffuse che regolano il nostro lavoro? Questa impostazione ci lascia fortemente perplessi.
Alla luce di tutte le criticità emerse, abbiamo chiarito all’Amministrazione che l’incontro del 23 aprile deve rappresentare solamente un primo momento di confronto. È indispensabile e obbligatorio, ai sensi delle normative vigenti e delle corrette relazioni sindacali, garantire i necessari passaggi di confronto e contrattazione prima di procedere a qualsiasi applicazione di un nuovo sistema di valutazione del personale.
Chiediamo un impegno serio dell’Amministrazione nel voler costruire un sistema di valutazione che sia realmente orientato al merito, trasparente, applicabile in tutte le realtà del territorio e che soprattutto passi attraverso i canali di partecipazione e contrattazione previsti per legge.
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