Un passo avanti e dieci indietro… ancora lontani dal concepire smartworking e coworking come lavoro a tutti gli effetti
2025 – Anno dell’Autenticità
Un passo avanti e dieci indietro… ancora lontani dal concepire smartworking e coworking come lavoro a tutti gli effetti
Vi aggiorniamo su quanto successo nella recente riunione del tavolo nazionale, alla quale non hanno partecipato CGIL, UIL e USB, non firmatarie del CCNL. Durante l’incontro si è affrontato il tema del lavoro agile e da remoto, analizzando la bozza presentata dall’Amministrazione.
Purtroppo, abbiamo trovato questa proposta molto restrittiva e poco aderente alla realtà, poiché ancora si percepiscono queste modalità come concessioni, anziché come modalità di lavoro con pari dignità e fruibilità delle altre, come previsto dal contratto. Inoltre, i numeri di personale previsti per l’attivazione del coworking sono molto esigui, il che contrasta con i tempi attuali, in cui sarebbe importante favorire un equilibrio tra lavoro e famiglia.
Durante la riunione, i rappresentanti del Dipartimento di P.S. hanno chiesto di escludere il personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno in servizio negli uffici centrali e periferici di pubblica sicurezza dalla possibilità di usufruire del coworking.
Noi abbiamo respinto con decisione questa proposta, dichiarandola irricevibile e fuori da ogni regola contrattuale. Il personale delle funzioni centrali dello stesso ministero non può essere trattato diversamente rispetto all’ufficio dove presta servizio! È inaccettabile che si voglia solo proporre di accettare di trattare diversamente il personale in base al dipartimento in cui opera.
Ogni volta, l’amministrazione ribadisce quanto questo ministero sia “speciale”, ma nei fatti il personale subisce criticità di ogni tipo, spesso considerato solo uno strumento ad uso e consumo dei dirigenti (che chiamano autonomia gestionale?). Se questa “specialità” ci deve essere riconosciuta, allora chiediamo di avere uno status che ci tuteli e valorizzi. Altrimenti non siamo più disponibili a subire tutto “aggratis”!
Se il personale è stato inserito nel medesimo contratto di lavoro, significa che deve essere considerato allo stesso modo, senza differenze di trattamento ingiustificate né tra ministeri né tantomeno all’interno dello stesso ministero!
Come abbiamo detto chiaramente al tavolo, non siamo soddisfatti di questa bozza di regolamento, che pone troppi limiti alla fruizione di quanto previsto dal CCNL e rende il nostro ambiente di lavoro sempre meno vivibile e attrattivo.
Alla fine della riunione, il Direttore Centrale del Dipartimento ha annunciato che a breve verrà presentato un nuovo testo, che valuteremo con attenzione.
Ci aspettiamo più coraggio dall’amministrazione, per attrarre nuove risorse e riconoscere chi ogni giorno lavora con impegno, spesso con organici ridotti e mezzi insufficienti. Purtroppo, ad ogni passo avanti, sembra che l’amministrazione ne faccia almeno 10 indietro.
Ma chiediamo anche a tutti voi di partecipare attivamente al cambiamento, con proposte e sostegno a Confintesa FP, che da sempre si batte per condizioni di lavoro e retribuzioni migliori.
Vogliamo di più, molto di più!
Alleghiamo la bozza discussa oggi ed attendiamo le vostre osservazioni e proposte, perché il cambiamento parte anche da voi!
⇓ inoltre…
Con questa occasione approfittiamo per ricordarti del nostro nuovo servizio “Parla con noi” mediante il quale puoi inviarci la tua segnalazione, la tua opinione, i tuoi suggerimenti per dar modo di affrontare al meglio le sfide e i muri che abbiamo davanti giornalmente.
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