TSUNAMI SICILIA – Eliminate le Province

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Prima di lanciare improduttivi allarmismi, abbiamo voluto attenderne l’approvazione definitiva e conoscerne perlomeno i contenuti.

D’altronde vi erano, da tempo, giacenti in Sicilia diversi ddl sullo stesso argomento. Senza un altro che li sostituisse e che identificasse le reali intenzioni della Regione Sicilia nessuno, a cominciare dal Ministro, avrebbe affrontato seriamente la questione al Ministero dell’Interno.

Ora il dado è tratto, a quanto pare. Infatti, proprio ieri sera è stato approvato dalla Giunta Siciliana il cd. “pacchetto tsunami” che comprende, tra l’altro, anche  il ddl sulla riforma delle province.

Nel nuovo disegno territoriale in Sicilia vi saranno tre aree metropolitane (Palermo, Catania e Messina) cui si potranno aggiungere varie associazioni di Comuni il cui bacino minimo deve essere di almeno 150 mila abitanti

Il disegno di legge, approdato oggi pomeriggio in Assemblea regionale siciliana, e che già domani verrà discusso in Commissione Attività Istituzionali, prevede l’addio alle nove province siciliane, la netta riduzione del personale, e il trasferimento dei dipendenti provinciali a Comuni e Regioni sulla base delle competenze.

È molto probabile che nell’arco di poco tempo il testo possa arrivare in Assemblea e così avviare la discussione che porti alla approvazione definitiva della legge regionale già entro fine mese, dando così forma ad uno scenario che potrebbe mettere in discussione la presenza degli Uffici statali in quella Regione e la sorte dei colleghi dell’Amministrazione civile dell’Interno.

Da quanto abbiamo potuto leggere, per evitare intoppi costituzionali,la Regione Sicilia ha sfruttato una norma dello Statuto speciale sostituendo le nove province con liberi consorzi tra comuni.

Tutta ancora quindi da discutere la competenza territoriale dello Stato che, di certo, non è di pertinenza siciliana.

 Ma al di là del meritevole intento di ridurre i costi della politica – sempre in attesa di vedere cosa ne pensa il prossimo Governo – rimane per noi essenziale fin da subito cominciare a parlare del destino dei colleghi in servizio presso Prefetture, Questure e Uffici di P.S. della Sicilia!

Abbiamo già richiesto al Ministro (almeno a quello che per il momento abbiamo) un urgente incontro per chiarire immediatamente la situazione e chiedere di ricollegarla al tavolo ancora aperto, ricordiamo, di revisione dell’assetto territoriale dello Stato.

Nel frattempo stiamo nuovamente affrettando per la modifica di quella inconcepibile norma che prevede, solo per i dipendenti del Ministero dell’Interno, a differenza degli altri dicasteri, la mobilità anche in ambito nazionale.

Prosegue intanto, continuando a ricevere sempre maggiore interesse in ambiti politici, il nostro progetto di istituzione di un settore di personale di Governo che comprenda il personale dei Ministeri dell’Interno, Affari Esteri, Giustizia e Difesa, e aumenta anche l’attenzione delle stesse Amministrazioni coinvolte che ne intravedono, inoltre, un utile ed immediato strumento per una libera, diretta e svincolata mobilità dei dipendenti tra quei Ministeri.

Flash 2013 n.5 – Tsunami Sicilia – elinimate le Province

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