TRATTENUTA 2,5% – LA NORMA È INCOSTITUZIONALE – LO AFFERMA LA CORTE COSTITUZIONALE

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La nostra O.S. è stata tra le prime ad intervenire per denunciare l’illegittima ritenuta, denominata “opera previdenza”, che la nostra Amministrazione continuava ad applicare nei confronti dei lavoratori pubblici nonostante l’art. 12 comma 10 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni in Legge 30 luglio 2010, n. 122, avesse statuito che “… a decorrere dal 1 gennaio 2011, per i lavoratori alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche … il computo dei trattamenti di fine servizio si effettua secondo le regole di cui al citato articolo 2120 del codice civile, con applicazione dell’aliquota del 6,91 per cento”, con ciò comportando, a partire dal 1° gennaio 2011, la disapplicazione del sistema di calcolo previsto dal DPR 1032/1973, e quindi sostanzialmente affermando che la trattenuta del 2,50% non andava più applicata!

 Il Ministero dell’Interno, così come altre Amministrazioni Pubbliche, nonostante migliaia di diffide presentate ha continuato a negare quella parità di trattamento chela Costituzione Italiana pretende tra lavoratori pubblici e privati (a questi ultimi infatti la ritenuta del 2,50% non viene effettuata), ostinandosi a trattenere illegittimamente non meno di 40/50 euro al mese a ciascun lavoratore.

Ciò ha comportato la necessità di organizzare ed avviare un vero e proprio ricorso per recuperare le somme finora illegittimamente trattenute.

Ora la Corte Costituzionale, con sentenza n.232/2012 depositata l’11/10/2012, conferma le nostre ragioni dichiarando l’illegittimità costituzionale dell’art. 12, comma 10 legge n.122/2010 il che potrebbe determinare la modifica della nostra iniziativa giudiziale in corso.

Di certo con questa pronuncia viene sancito, definitivamente, che il Ministero dell’Interno deve restituire a ciascun dipendente (Vigili del Fuoco e poliziotti compresi) non meno di circa 1.000 euro cadauno per le somme illegittimamente trattenute dal 1/1/2011.

Un risarcimento per tutti i dipendenti pubblici con un “buco” di circa 4 miliardi di euro che riesce difficile, di questi tempi, pensare di affidare solo alla buona fede del Governo…

Alla luce di tale recente sentenza siamo in attesa di considerare, con i nostri uffici legali, le opportune valutazioni circa il proseguo dell’iniziativa legale o, meglio, sulle modifiche che sarà indispensabile apportare.

Non appena possibile, ovviamente, dirameremo dettagliate comunicazioni.

Ciò stante, invitiamo i colleghi ad attendere la nostra più adeguata soluzione per non uscire completamente a mani vuote, da questo brutto affare che, sempre di più, sembra essere l’ennesimo subdolo tentativo governativo per ottenere liquidità.

BASTA FARE CASSA CON I NOSTRI STIPENDI !!!

per gli aggiornamenti sull’iniziativa clicca qui

 

 

 

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