SPENDING REVIEW AL MINISTERO INTERNO

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PRIMO INCONTRO INTERLOCUTORIO COL CAPO DIPARTIMENTO

MA ORA INDISPENSABILE
MOBILITÀ, PASSAGGI TRA PROFILI ALL’INTERNO DELL’AREA E DEFINITIVO AVVIO DEL COMITATO UNICO GARANZIA

Nulla di nuovo dopo l’incontro del 4 settembre col Capo Dipartimento delle Politiche per il Personale Prefetto Lamorgese. 

O meglio, emerge una originale tranquillità da parte dell’Amministrazione che noi, invece, non ci sentiamo affatto di condividere.

ntanto, una proposta di tagli secondo le prescrizioni della legge n.135/2012 (pubblicata sulla GU del 14/08/2012) verrà comunque effettuata dall’Amministrazione entro ottobre, e contemplerà esclusivamente tagli (2.169 unità) alla pianta organica che dovrebbe passare così da 22.763 a complessive 20.594 unità, con un esubero di appena 823 unità.

Alla luce di tale situazione, secondo quanto ammette sempre il Prefetto Lamorgese, sembra ad oggi scongiurato il problema degli esuberi sia negli Uffici centrali che in quelli periferici. Nessun “licenziamento” appare possibile per il personale contrattualizzato dell’Interno.

La cosa che più ci preoccupa è la situazione degli Uffici periferici che dovrebbero modellarsi sulla nuova organizzazione territoriale dello Stato.

Non appena si avrà modo di qualificare l’area di riorganizzazione territoriale a livello provinciale (ricorsi e Regioni permettendo) si potrà meglio chiarire la portata di intervento a livello territoriale che, però, anche in questo caso l’Amministrazione accenna come molto attenuata.

Di certo il Ministero dell’Interno è forte della previsione di legge che stabilisce la necessità di presidi di sicurezza sul territorio (mini Prefetture/Uffici di garanzia dei rapporti tra cittadini e Stato) che andranno obbligatoriamente attivati.

Pur davanti ad una sostanziale “fiducia” dell’Amministrazione, abbiamo comunque richiesto di proseguire più assiduamente il confronto sul tema, ma ancora una volta ricordato l’ineludibile obbligo, non solo morale, di una autentica applicazione della legge 121/81 !!!

In attesa della definizione della riorganizzazione territoriale, che non avverrà prima di aprile 2013, abbiamo anche sollecitato lo sblocco alla mobilità compartimentale, così come peraltro si sta facendo per il livello intercompartimentale anche in Funzione Pubblica, e l’immediata applicazione dell’art. 7 del CCNI del 20/09/2010 per agevolare eventuali passaggi tra profili diversi della stessa area.

Riteniamo altresì necessario e non oltre rimandabile l’avvio del Comitato Unico di Garanzia (visto i tempi che corrono meglio un ulteriore strumento di tutela e garanzia per i lavoratori).

Anche alla luce di quanto succede alla Funzione Pubblica in questi stessi giorni, il nostro sciopero già annunciato per il 28 settembre rimane sempre più valido!

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