S.O.S. PREFETTURE
Non è il momento delle polemiche, è vero, ma è quello della resa dei conti. Se si continua a riversare sulle Prefetture compiti e competenze in aggiunta a quanto già con estrema fatica si fa da anni senza dotarle di mezzi, risorse adeguate e, soprattutto, di “personale fresco”, tutto è destinato a paralizzarsi.
L’attuale grave situazione emergenziale ha messo in evidenza una gestione del personale approssimata, inadeguata e priva di progettualità, puntando solo sull’adeguamento dell’organico della dirigenza prefettorale e tralasciando l’incremento del personale contrattualizzato che, poi, è il motore di tutto il dicastero. A guidare le antiche navi romane erano i “tribuni” (dirigenti), opportunamente dotati del potere di comando, ma sotto coperta c’erano i rematori che facevano procedere la nave.
Incrementare sistematicamente il corpo dirigente dei prefettorali e non aumentare l’organico dei livelli dipendenti, per l’importanza che riveste il Ministero dell’Interno nell’architettura statuale italiana, ha il sapore amaro di un vero e proprio attentato alla tenuta dell’ intero sistema democratico, frutto di una manifesta incapacità gestionale del principale ministero della Repubblica. Dire che i contratti e le leggi in vigore non hanno consentito l’incremento del Personale Civile dell’Interno è solo una sterile giustificazione. Sono venti anni che predichiamo un “adeguamento giuridico e contrattuale speciale” per gli impiegati civili dell’Interno che ponesse la categoria fuori dal contesto dei restanti ministeri e ciò considerati i gravosi adempimenti che spesso siamo chiamati a svolgere: vedi oggi. In tal modo si sarebbero potuto adeguare gli organici e mirare alle necessarie professionalità. Niente da fare, tutto inascoltato. La situazione di oggi, purtroppo, conferma tragicamente che avevamo ragione ed è una ragione estremamente dolorosa per noi.
Ma, tragedia nella tragedia, ora assistiamo ad un insostenibile e vergognoso paradosso: nel maldestro tentativo di offuscare proprie responsabilità di questa gravissima situazione che vede le Prefetture sguarnite di personale contrattualizzato, proprio gli artefici di questa grave carenza si permettono di lanciare allarmi e di pretendere soluzioni. Stiamo parlando dei sindacati storici (CGIL, CISL e UIL) che vollero a tutti i costi la privatizzazione del Personale Civile dell’Interno e di chi, come il SINPREF (Sindacato dei prefettizi), glielo consentì, generando all’interno dello stesso dicastero un’assurda stratificazione culturale tra dirigenti-nobili e personale contrattualizzato-plebe. Situazione più che vergognosa e oltraggiosa per ogni lavoratore. E’ di ieri la notizia sull’arrivo di nuove ulteriori competenze, tra le quali la vigilanza sull’intera economia nazionale.
Con quale personale e con quale contratto idoneo (orari, risorse e competenze) pensano di far fronte ad una tale gravosa incombenza? Ora come ora non abbiamo soluzioni. Unico appello che possiamo lanciare è quello di venire a soccorrere un Ministero nato per soccorrere.
Per noi che, nonostante tutto, abbiamo dato l’anima e la parte migliore di noi stessi per la funzionalità di questa Amministrazione, è una vera tragedia di fronte alla paralisi delle Prefetture, dolorosa almeno quanto l’infezione che sta decimando la nostra gente.