PROGRESSIONI ECONOMICHE ANNO 2021
COME IL GIOCO DELLE TRE CARTE
E’ inutile girare intorno al problema con presupposti di opportunità e professionalità, è da quando sono state adottate le progressioni economiche (ancora da tutti chiamate eufemisticamente riqualificazioni) che si mettono in atto strategie procedurali che
generano più dissapori e malcontenti che soddisfazioni o riconoscimenti professionali.
Indistintamente tutti aspettiamo qualche novità positiva dopo anni di servizio, aspettative di diritto e non concesse come invece “qualcuno” vorrebbe farci intendere, novità che spesso arrivano insieme alla chiara sensazione di esserci capitati dentro solo per caso.
Una condizione mortificante che dilaga quando le regole non sono chiare o, peggio, quando vengono cambiate mentre si sta in competizione. Esattamente come al gioco delle tre carte: carta vince; carta perde. Ed è proprio così che si perde fiducia nell’Amministrazione, nei Sindacati e nei colleghi d’ufficio. Una situazione che spesso mina alla base la voglia di fare, mortifica lo slancio nel risolvere i problemi organizzativi e genera un diffuso malcontento persino tra chi ha avuto “la fortuna” di fruire di un passaggio di fascia.
Quanto si sta facendo con le attuali procedure per le progressioni economiche è la conferma di quanto da anni accade. E’ mai possibile che tra una fase procedurale ed un’altra le regole non sono mai le stesse? E’ mai possibile che, poi, queste periodiche variazioni sono magicamente indovinate, previste e predisposte da chi riesce a vedere nel
futuro, attrezzandosi con master, dottorati e patenti speciali?
Non ci piace essere polemici, non è il nostro mestiere, ma quando la Parte Pubblica richiama due pareri, espressi dal MEF e dalla Funzione Pubblica, ed il DLgs 165/2001, sulla base dei quali modifica criteri e punteggi sull’esperienza professionale e sui titoli di studio, immediatamente ci passa ogni volontà di collaborazione e di sottoscrivere accordi
che hanno sempre il solito sapore amaro della fregatura per molti ed il premio per pochi. I soliti noti.