Per non dimenticare e non farsi vendere fumo
Il contratto nazionale del Comparto Funzioni Centrali è stato firmato il 12 febbraio 2018 da n. 5 Sindacati fra cui la Confintesa Funzione Pubblica.
Le motivazioni, però, non sono le stesse.
Perché ci sia un CCNL firmato è necessario che chi rappresenta i lavoratori (Sindacati) firmi un’ipotesi di contratto e rappresenti almeno il 51% del lavoratori con un calcolo basato sulle tessere e sui voti riportati nelle elezioni RSU precedenti al contratto stesso e poi venga validato dagli organismi competenti.
Questo è avvenuto, dopo diversi teatrini mediatici, leggasi pre-Referendum e pre-Elezioni Politiche, il 23 dicembre 2017 ignorando il malessere e le esigenze dei lavoratori che da quasi dieci anni attendevano il rinnovo contrattuale
e la Firma è di CGIL, CISL, UIL ed UNSA.
Successivamente per una norma che di democratico non ha neppure una virgola, è stabilito che solo i firmatari del CCNL possono accedere ai tavoli contrattuali e possono presentare proposte, neppure nelle dittature più ferree esiste un regolamento del genere, in cui dopo aver ottenuto la rappresentatività con il 5% (e noi siamo ben oltre), se non firmi, sei fuori dai tavoli, per inciso va detto che in parlamento si è rappresentativi con il 3% e che tutti, poi, siedono in aula e possono presentare proposte di leggi e discuterne, senza dover votare il Governo o altro.
Preso atto di ciò, la CONFINTESA FP ha ritenuto di firmare il contratto e immediatamente ha provveduto a presentare disdetta, per non consentire il tacito rinnovo (art.2, comma 4 del CCNL.)
Cosa si sarebbe potuto fare di più?
La disdetta al contratto può essere formalizzata solo dai firmatari.
Ora è sufficiente leggere qualche comunicato ANSA o dichiarazioni dei dirigenti sindacali rilasciate in giro per l’Italia, che affermano all’incirca così fortunatamente il contratto scade il 31 dicembre 2018, così potremo chiedere un necessario adeguamento economico ecc ecc, ma dov’erano e cosa pensavano solo due mesi fa? A chi dovevano compiacere? Hanno dato uno sguardo al nuovo assetto parlamentare e si preparavano a movimentare le piazze? Credo che qualcuno veda i lavoratori del pubblico impiego ancora con l’anello al naso.
Non meno offensivo è l’atteggiamento di quelle sigle minoritarie (FLP e qualcun’altra) che aspettano con ansia la data delle elezioni RSU per avere oggi argomenti e poi andare a firmare nel modo più occulto possibile o forse auspicando il dono dell’invisibilità.
Votiamo in modo consapevole nelle ormai prossime elezioni RSU, ricordando gli eventi e sapendo che lamentarsi dopo sarà inutile.