MOBILITÀ COATTA AL VIMINALE!
NUOVI CRITERI MOBILITÀ VOLONTARIA – TRASFERIMENTI FORZATI NELLA STESSA CITTÀ
Gli effetti della riforma Brunetta si sentono, gli scenari nel pubblico impiego cominciano a delinearsi e così emergono le incaute politiche gestionali degli anni passati.
Anche il Ministero dell’Interno, incurante del caos organizzativo, funzionale e dotazionale dei suoi Uffici – ulteriormente accentuato dalla varie fasi di riqualificazione – corre ai ripari e cerca di introdurre la mobilità forzata per ottimizzare, senza grandi sforzi, le sue articolazioni.
Con il Flash n. 22 del 22 luglio 2013, avevamo dato anticipazione di quanto stava accadendo e posto il nostro impegno a modificare alcuni aspetti, ma dichiarando il nostro deciso dissenso alle intenzioni di trasferimenti d’ufficio, almeno nelle modalità finora formulate.
L’Amministrazione ha recepito solo alcune delle nostre richieste relativamente all’ aumento dei giorni per la rinuncia al trasferimento e, soprattutto, riguardo alla trasformazione del provvedimento di “trasferimento”, prospettato nella prima bozza, in “assegnazione temporanea”.
Nulla invece rispetto all’ avvio di un complessivo riordino degli organici e dei carichi di lavoro ed alla essenziale introduzione di pieni criteri di volontarietà, avvio di trasparenti procedure di interpello e sull’ informazione preventiva obbligatoria.
Le piccole modifiche ottenute non attenuano la preoccupazione ed il nostro contrasto all’ ipotesi di mobilità forzata che, invece, l’Amministrazione intende, a quanto pare, perseguire.
Intendimento che, ripetiamo, andrebbe ad applicarsi – con possibili gravi disagi non solo nelle grosse aree metropolitane – su una condizione degli Uffici oramai obsoleta e senza attendere le conclusioni del generale piano di riordino nel pubblico impiego in esame alla Funzione Pubblica.
Senza contare, poi, che la nostra stessa Amministrazione attende ancora di conoscere come sarà modificata sul territorio nel prossimo futuro.
Con le disposizioni di cui si parla, quindi, l’Amministrazione (in pieno agosto) apporta modifiche a criteri e punteggi per la mobilità volontaria e potrebbe disporre, all’ interno della stessa città, l’assegnazione temporanea d’ufficio per un dipendente che si trova (suo malgrado) in posizione di esubero nel proprio profilo oppure in un Ufficio nel quale la dotazione organica non prevede la sua figura professionale.
Quali i criteri per la scelta del personale da assegnare ad altro sede?
– personale in ordine di graduatoria per la sede carente;
– personale che, posto a conoscenza delle possibilità di essere assegnato ad altra sede, presenti istanza pur non avendola prodotta precedentemente;
– in caso nessuno aspiri alla sede carente, l’assegnazione d’ufficio verrà disposta sulla base dell’anzianità di servizio posseduta (coloro in servizio da meno tempo)
Alleghiamo i nuovi criteri e modelli di domanda per la mobilità volontaria invitando comunque i colleghi a segnalare, fin d’ora, ogni anomala situazione organico-funzionale riscontrabile nelle sedi.
Abbiamo intanto diffidato l’Amministrazione dall’ attuazione di eventuali trasferimenti forzosi, in quanto, secondo noi, trattasi di procedure inapplicabili stante la regolamentazione finora imboccata.
Flash 2013 n.26 Mobilità coatta al Viminale