MIGRANTI, IL GOVERNO VUOLE VEDERCI CHIARO emergono spese eccessive e servizi inadeguati ANCHE I DIPENDENTI CIVILI RESPONSABILI?

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Cambia l’aria e ora ci troviamo davanti ad un nuovo Governo che, come potevamo immaginare, intende verificare quanto e come si spende anche per l’Immigrazione.

Prime interessate le Prefetture; i loro meccanismi di controllo in materia e di conseguenza pure i colleghi “costretti” in gruppi di controllo e che hanno depositato relazioni oggi rischiose.

Fin dal 2015 la nostra O.S. si è mossa a difesa dei colleghi formalizzando a diverse prefetture (Messina, ecc.) le inopportunità e le illegittimità. Abbiamo evidenziato, su tutto il territorio nazionale, l’incongruenza di provvedimenti prefettizi assunti con la sola urgenza di controllare i servizi affidati per i rifugiati e gli standard delle strutture di accoglienza.

Da subito (e unici) cogliemmo l’insufficienza di tale iniziative e, soprattutto, la loro illegittimità riguardo alle figure professionali coinvolte e ai conseguenti seri pericoli ai quali esponevano gli stessi dipendenti.

Parallelamente invitammo i colleghi a respingere al mittente compiti eccedenti i propri confini professionali. Incarichi che travalicano i contenuti del nostro contratto e che, come prevedevamo, espongono ora i lavoratori a responsabilità che superano quelle definite dal loro rapporto di lavoro.

In questo caso i Prefetti saranno da noi chiamati a rispondere direttamente di simili provvedimenti peraltro mai convenuti con le OO.SS.

Qualcuno si è preso qualche libertà di troppo come rappresentammo a suo tempo al Ministro Alfano e poi anche al Ministro Minniti.

È nei fatti, che ai colleghi “obbligati” a tali compiti sia stato richiesto anche di fare relazioni in merito. Relazioni che sono agli atti e a disposizione anche della magistratura.

Per tanto, mentre ci occuperemo di cercare di salvaguardare in ogni modo i lavoratori, rappresenteremo anche al nuovo Ministro – Sen. Matteo Salvini – il perdurare della curiosa condizione in cui vengono a trovarsi i dipendenti contrattualizzati dell’Amministrazione civile dell’Interno in servizio in uffici, sempre più depotenziati eppure stabilmente richiamati ad una superiore produttività e, ciò nonostante, emarginati dal punto di vista ordinamentale ed economico rispetto alle altre categorie del Viminale.

Del resto, si sa, siamo Uffici in continua emergenza. Parola “magica” quest’ultima, ma tale solo per alcuni (Prefetti, Polizia e VVF) che – a differenza del personale contrattualizzato – ha permesso loro di conservare e accrescere tutele ordinamentali e di carriera che noi ci sognamo!

E per noi? Privatizzazione e meno tutele contrattuali (Fornero, decurtazione malattia …).

Chi garantisce la nostra categoria e riconosce il nostro impegno?

 

Bastano veramente poche ore di straordinario (magari anche liquidato in ritardo)

per mettere in gioco pure le nostre responsabilità individuali?

 

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