Ma quanto è lunga la notte?
MANOVRA BIS: Le mani nelle tasche dei dipendenti pubblici!
In questa situazione di crisi economica e di confusione viene in mente una frase di Eduardo De Filippo, “Ha da passa’ ‘a nuttata!”
La nottata deve passare, e sicuramente passerà.
Il problema è all’alba dobbiamo arrivarci vivi.
Davanti a un ulteriore manovra ferragostana ancora non abbiamo capito esattamente cosa succederà ma alcune cose sembrano fuori discussione:
- L’attacco alle tredicesime, con un meccanismo che per ora è assai misterioso ed è legato al raggiungimento di alcuni obiettivi.
- L’introduzione di norme che facilitano il trasferimento coatto del personale della pubblica amministrazione, probabilmente legati alla chiusura di alcuni uffici.
- Il congelamento per 24 mesi del pagamento del TFR per chi fruirà della pensione di anzianità.
- La modifica dell’età pensionabile per le donne.
Il tutto senza alcuna garanzia che sia l’ultimo sacrificio necessario, anzi sembra proprio che non si veda la fine.
In sintesi, chi ha risparmiato per una vita oggi ha paura di perdere tutto e di rimanere senza un soldo. La pensione è sempre più lontana e si fa ormai a gara con la morte su chi arriva prima.
Il paradosso è che i sacrifici li devono fare tutti i cittadini, dipendenti pubblici in prima linea, ma li decidono i parlamentari che, dalle cronache di questi giorni, stanno facendo di tutto per evitare qualsiasi “personale” sacrificio con una posizione che rivela un paradossale, quanto gigantesco, conflitto di interessi.
Parliamo, per esempio, del contributo di solidarietà che, a sentire questi signori, è ingiusto perché colpisce il ceto medio, mentre è previsto solo per coloro che hanno un reddito superiore a 90.000 euro annui.
Se questo è il reddito del ceto medio allora noi cosa siamo, visto che il nostro reddito si aggira sui 30.000 euro lordi?
Davanti al blocco ormai quadriennale dei Contratti e alle altre misure previste, che vengono date per assodate visto che non ne parla nessuno, queste affermazioni sono solo un’offesa al pubblico dipendente.
Ridefiniamo le regole: I sacrifici li devono fare tutti. I sacrifici li decidono e votano i cittadini. I parlamentari fanno i sacrifici. Così va meglio.
MANIFESTAZIONE DAVANTI AL SENATO IL 1 SETTEMBRE CORSO RINASCIMENTO
CONTRO QUESTA MANOVRA ECONOMICA
GLI ORARI SARANNO COMUNICATI LUNEDI 29
Paola Saraceni Francesco Prudenzano
347.0662930
Salve, le manifestazioni gli scivolano addosso, a questi signori bisognerebbe sparargli il letame come fecero gli allevatori veneti, non che avessero ragione, sulla polizia. Mi dispiace che le ff.oo. ci vadano di mezzo, loro sono sicuramente dalla parte dei cittadini incazzati, ma se il questore o il comandante dei cc. ordinano certi servizi, loro non possono rifiutarsi. A loro volta i questori rischierebbero di essere processati per insubordinazione, o trasferiti dal ministro e declassati in qualche ufficetto. In sostanza in Italia ognuno si salva il culo proprio, di quello degli altri non gli interessa. Gli italiani sono uniti solo quando vince la nazionale di calcio, perfino i terroristi negli anni di piombo a un certo punto si sono disgregati, e hanno cominciato a fare un sacco di cazzate per salvarsi il culo anche loro……..and so on.