L’ETERNIT IN PREFETTURA DI ROMA – A RISCHIO LA SALUTE

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La situazione della sicurezza sul lavoro presso la Prefettura di Roma sembra essere un labirinto burocratico in cui il filo di Arianna è stato perso da tempo. La mancanza di rispetto per le normative vigenti, come il D. Lgs. 81/2008, non è solo una trascuratezza, ma un vero e proprio abbandono delle responsabilità che mette a rischio l’incolumità dei lavoratori. È inaccettabile che, nonostante i ripetuti solleciti, non si sia ancora giunti alla presentazione di un DVR completo e aggiornato. La mancata organizzazione di prove di evacuazione, soprattutto in seguito al trasloco della sede, è un segnale allarmante di come la sicurezza sia stata relegata a un piano inferiore, quasi fosse un optional e non un diritto fondamentale del lavoratore.

La formazione obbligatoria, che dovrebbe essere un pilastro della prevenzione, sembra essere diventata un fantasma, evitata e trascurata, come dimostra l’assenza dell’attuale R.S.P.P. e la mancanza di formazione dedicata agli R.L.S. Questa negligenza non è solo una questione di checklist non completate o di riunioni non convocate, ma di persone, di lavoratori che ogni giorno entrano in un luogo di lavoro dove la loro sicurezza non è garantita. I guasti non riparati, come quello del bagno del personale o dell’impianto di condizionamento, non sono semplici inconvenienti, ma sintomi di una malattia più profonda che affligge l’amministrazione: l’indifferenza verso il benessere dei propri dipendenti.

Il buco nel controsoffitto della hall, che trasforma la sede in una doccia durante il maltempo, è la metafora perfetta di questa situazione: un problema evidente, segnalato, ma ignorato. E quando si aggiunge il rischio di esposizione a sostanze potenzialmente nocive, come l’amianto, la situazione diventa ancora più grave. Non si tratta solo di una questione di salute pubblica, ma anche di legalità, poiché la violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro comporta sanzioni penali e amministrative.

In un contesto in cui la sicurezza dovrebbe essere la priorità, la Prefettura di Roma sembra aver dimenticato che la prevenzione non è un costo, ma un investimento nella vita e nella dignità delle persone. È tempo che l’amministrazione si svegli da questo torpore e inizi a trattare la sicurezza sul lavoro non come un fastidioso dovere burocratico, ma come un impegno etico e legale nei confronti di chi lavora ogni giorno per il bene della collettività. La sicurezza sul lavoro non è un’opzione, è un diritto.

La Segreteria provinciale di Roma

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