FURBETTI DEL DIVANO O LAVORATORI COSCIENZIOSI?

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Sembra che la “colpa” dei dipendenti pubblici sia che percepiscano lo stipendio.

Ma nessuno dice che, nonostante tutto, con enormi difficoltà, rischi per la salute e mezzi propri, abbiamo continuato a far funzionare “la macchina dello Stato”

“…nell’attuale, grave crisi sanitaria che il nostro Paese sta affrontando, emerge, netta, la consapevolezza che lo stipendio è una certezza che consente al popolo dei dipendenti pubblici di dare il proprio contributo “semplicemente lavorando da casa”, salvo quelli, e sono molti, impegnati in prima linea anche al di fuori del comparto sanitario”.

Questo sostiene CONFINTESA FP. e crediamo che sia più che giusto.

Tra questi dipendenti impegnati in prima linea, ci sono i colleghi del Ministero dell’Interno. Personale che svolge servizi essenziali, anche per la tenuta democratica dello Stato, e che non vede riconosciuta una delicata specialità che da sempre svolgono.

Il Governo, fin dall’inizio dell’emergenza COVID-19, ha assegnato a Prefetti e Questori nuove e gravose competenze per il coordinamento, il controllo, la prevenzione ed il contrasto ai tanti fenomeni collegati alla pandemia. Attività che i Dirigenti non potrebbero svolgere senza la NECESSARIA collaborazione del Personale dell’Amministrazione Civile, sia in presenza che in smart working.

ALTRIMENTI CHI HA FATTO E CHI STA FACENDO TUTTO QUESTO?

E non dimentichiamo che prosegue, giustamente, anche l’attività ordinaria e che i procedimenti amministrativi sono regolarmente portati avanti a servizio dei cittadini, come le elezioni, l’antimafia, la cittadinanza, la protezione civile, la polizia amministrativa, l’accoglienza ai migranti, la gestione degli uffici per consentire il controllo del territorio….

La carenza cronica di personale ed il procedere di numerosi pensionamenti che ormai si stanno susseguendo senza alcun ricambio generazionale, aggravano a dismisura il lavoro di chi rimane, con diminuzioni anche superiori al 50% della pianta organica prevista…

Noi siamo obiettivi: ci saranno dei colleghi che a casa “staranno sul divano”, ma “da noi” sono certamente una forte minoranza. Questo, però, non toglie il diritto ad avere un rinnovo di contratto, scaduto dal 2018, non solo nella parte economica, ma anche nella riorganizzazione di un sistema concettualmente arcaico riconoscendo (questo sì economicamente) il merito e uscendo da un ormai insostenibile appiattimento lavorativo.

Come O.S. dei lavoratori del Ministero dell’Interno, intendiamo rilanciare il lavoro e l’immagine del dipendente pubblico NON CON SCIOPERI o stati di agitazione che, in questo momento storico, sono uno schiaffo a chi è in gravi difficoltà economiche ed attirano solo l’odio di chi ha perso il lavoro, ma offrendo la possibilità di essere maggiormente utili per il miglioramento dei servizi che offre l’Amministrazione dell’Interno, possibile solo attraverso un nuovo Contratto Collettivo che faccia da volano per la necessaria ripartenza e riconosca la funzione speciale svolta dal personale di questo Ministero.

Quanti Dirigenti dei nostri uffici sanno veramente organizzare il lavoro per obiettivi? Quanti Uffici devono ancora effettuare la mappatura delle attività smartizzabili? Quante sedi si sono organizzate per effettuare anche la prevista attività di formazione professionale a distanza? Quanti e quali Dirigenti hanno adeguato ed aggiornato i sistemi di misurazione e valutazione delle performance alle specificità dello smart working? Quanti hanno compreso che lo smart working è una filosofia di lavoro e non un metodo di lavoro semplificato?

Tutte domande ancora senza risposte! Ora è su questo che occorre lavorare e su questo noi siamo impegnati mentre altri proclamano scioperi senza senso.

FLASH 15 2020 – FURBETTI DEL DIVANO O LAVORATORI COSCIENZIOSI ?

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