FIGLI DI UN DIO MINORE
La questione sulla tutela del Personale Civile esposto alla criticità per il coronavirus, è emblematica per capire l’andamento barcollante di un dicastero posto dall’architettura costituzionale al centro del sistema della sicurezza e del soccorso. Senza disturbare più di tanto i filosofi del passato, ci chiediamo: “come può un soggetto che non è in grado di difendere se stesso riuscire a difendere e soccorrere gli altri?”. Un “saggio” appartenente alla “carriera prefettorale”, ad una nostra critica per lo scarso interesse mostrato dall’Amministrazione nel tutelare la nostra categoria, qualche anno fa ci diede una risposta sconcertante: ”Voi, Impiegati Civili, lavorate presso il Ministero dell’Interno, ma contrattualmente e giuridicamente non appartenete a questo dicastero. Noi siamo i veri dipendenti del Ministero dell’Interno, voi no”. E poi, sempre più sarcasticamente, concluse: “Noi, la PS ed i VVF i contratti li rinnoviamo con Maroni (allora ministro dell’Interno) voi con Brunetta (allora Ministro per la Pubblica Amministrazione), pertanto noi sfruttiamo la vostra preziosa opera, ma non curiamo i vostri legittimi interessi”.
Premesso che questa “grande furbata” della contrattualizzazione del solo Personale Civile fu voluta dalla Triplice sindacale quando ancora era cinghia di trasmissione della politica di Governo, è interessante notare che proprio coloro i quali, fra i dipendenti civili, adesso vogliono da noi autonomi di Confintesa FP delle risposte, sono giusto gli stessi che da anni (dal 1994) danno forza a quei sindacati storici colpevoli della nostra vergognosa attuale condizione, cioè a chi ha creato il problema. I nostri iscritti e sostenitori sanno benissimo che se adesso siamo considerati i figli di un dio minore è proprio perché l’allora congiuntura governo-sindacati storici, pensarono di farci passare sulla testa un’inadeguata “privatizzazione” i cui nefandi effetti, da noi allora puntualmente previsti, stiamo sopportando da decenni e che, molto probabilmente, ci accompagneranno fino alla pensione (se ci arriveremo). Pertanto non c’è da meravigliarsi se le circolari sul come difendersi dalle infezioni da coronavirus arrivano a tutti e non a noi; non c’è da meravigliarsi se la metà dell’indennità una volta di P.S. è di gran lunga superiore rispetto all’attuale misera indennità amministrativa elemosinataci con i contratti; non c’è da meravigliarsi se siamo chiamati a svolgere delicate mansioni ma a solo titolo onorario; non c’è da meravigliarsi se non si fanno concorsi per nuove forze. Non c’è da meravigliarsi di tutte le brutture che siamo costretti a sopportare da anni: la colpa è nostra! Infatti basta tramutare la meraviglia in autocritica ed essere consapevoli che ci hanno fatto tutto questo solo grazie al nostro consenso arrivato attraverso le iscrizioni ai quei sindacati colpevoli e con i voti ai loro candidati nelle micidiali RSU. Deve essere chiaro a tutti che solo indebolendo quelle “forze” sindacali si può curare la speranza di avere un inquadramento giuridico ed economico corrispondente alle mansioni ed alle funzioni che siamo chiamati a svolgere quotidianamente da anni senza avere alcun riconoscimento e con contratti inadeguati.
Nel frattempo dobbiamo difenderci da soli dai virus cinesi e dai colleghi ciechi e sordi che si lamentano, ma nulla fanno. E’ facile dare la colpa a chi ci governa ed ignorare volutamente chi li ha indotti e tuttora li induce a sbagliare nei nostri riguardi, riducendo l’Amministrazione dell’Interno ad un carrozzone senza speranza avviato verso il baratro della totale paralisi.