DI BUONE INTENZIONI SONO LASTRICATE LE STRADE DELL’INFERNO E DELL’INTERNO

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FLASH 2020 N 9 – DI BUONE INTENZIONI SONO LASCRICATE

Con la recente circolare del 9 aprile 2020 a firma del Vice Capo Dipartimento Vicario Dott.ssa Nicolò, l’Amministrazione ha superato se stessa. Ed è l’unica, tra tutti i ministeri, ad aver usato questa premura. E’ incredibile come su queste magnificenze siamo sempre i primi. Sembra di essere tornati ai “bei tempi” (per loro) quando gli incontri sindacali si svolgevano in due momenti: quello degli “amici di merenda”, dove invece del tavolo contrattuale avevano un bel prato di cose buone da “spartire”, e quello ufficiale, inutile e formale, perché oramai tutto era già stato deciso. Un sistema perverso che, alla fine, oltre ad aver svilito il ruolo delle parti (quella pubblica e quella privata) ha generato brutture e scompensi oramai irreversibili, rendendo il nostri dicastero, una volta veramente essenziale ed insostituibile, alla stessa stregua del bocciodromo della parrocchia.

Sbandierare un protocollo sindacale, evidenziandone i firmatari (CGIL, CISL e UIL) dove la nostra OS non compare perché contraria a certe inutili, tardive ed illegittime esibizioni perché fuori dagli accordi ARAN, significa voler delegittimare chi sta sul pezzo in difesa della salute dei colleghi senza guardare in faccia a nessuno.

Che senso ha proporre il 9 aprile un illegittimo “Protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici” prodotto il 3 aprile dal Ministro della Pubblica Amministrazione, quando è da gennaio che manifestiamo in ogni modo la necessità di porre in sicurezza gli ambienti, notoriamente inadeguati, di prefetture e questure e che chiediamo disposizioni chiare e uniformi sia per il centro che per la periferia? “Siccome a pensar male si fa peccato ma si indovina”, noi pensiamo (male?) che questo “protocollo d’intesa” serva da una parte ad eludere l’evidente art. 87 del DPR 17 marzo 2020, n. 18, e dall’altra salvare chi, di fatto, non solo ha esitato ad applicarlo, ma addirittura ha posto in essere atti ed azioni contrarie allo spirito della norma che, fondamentalmente, è di evitare il contagio tra i dipendenti notevolmente esposti sia per gli ambienti fatiscenti ed inadeguati e sia per tipo di lavoro “indifferibile” chiamati a svolgere. E i danni ci sono.

C’è poco da accordarsi: LA NORMA VA APPLICATA E BASTA! Continuare a manifestare buoni propositi arrivando ad esprimerli in articolati ed improbabili accordi per poi lasciare tutto immutato e tutto nella spesso dannosa discrezionalità della dirigenza centrale e periferica, significa solo, ancora una volta, prenderci in giro con l’aiuto dei soliti sindacati, causa storica della nostra rovina.

Lo ribadiamo senza mai stancarci: LA NORMA VA APPLICATA senza se e senza ma! E guai a chi sbaglia. In questi anni si è giocato sulle carriere, sugli avanzamenti economici, sulla funzionalità degli uffici, sulla dignità dei dipendenti, ma sulla salute non lo consentiremo a nessuno di architettare strategie che sminuiscano i pericoli del momento e ci espongano al contagio. Si diventa eroi per scelta non per obbligo.

Certi che DOPO IL VIRUS NULLA RESTERÀ COME PRIMA, invitiamo i nostri colleghi a continuare a segnalarci con l’opportuna documentazione le situazioni ritenute più critiche e dannose.

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