Commissioni territoriali: altre assunzioni senza rispetto per chi ci è già
2023 – Anno della Realizzazione
Nel d.d.l. di ratifica del Protocollo tra Italia e Albania sulla gestione dei migranti, è inserita una clausola che vieta la mobilità per l’assunzione dei 45 funzionari destinati alle nuove commissioni per l’immigrazione.
Tutto ciò sarebbe in contrasto con l’art. 30, comma 2bis del D.lgs. 165/01, che impone all’Amministrazione (in questo caso al Ministero dell’Interno) di attivare procedure di mobilità prima di procedere a nuove assunzioni.
Questo aspetto è rilevante per i funzionari “altamente qualificati” (così definiti al momento dell’assunzione) già in servizio presso le Commissioni territoriali che, in 400 nel 2018 e dimezzati nel corso degli anni, in parte destinati a mansioni diverse da quelle per cui sono stati assunti, si vedono affossare le possibilità di avvicinamento a casa e le loro aspirazioni che non sono altro che quelle di svolgere in serenità il proprio lavoro.
Dopo la sospensione degli accordi di smart-working della scorsa estate, fino a data da destinarsi, senza una valutazione sulla produttività, dopo i due bandi per la ricerca di esperti a tempo determinato con competenze e qualifiche praticamente identiche a quelle possedute da chi è già in servizio ma con uno stipendio quasi raddoppiato, ancora una volta subiscono misure “punitive” e lesive della dignità professionale per compiti e funzioni molto delicati e strategici per la Nazione.
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