BORSE DI STUDIO NEL MINISTERO DELL’INTERNO

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Il Ministero dell’Interno anche nell’assegnazione delle borse di studio ai figli dei dipendenti prescinde dalla meritocrazia.

In tutti i contesti si parla di meritocrazia e si fanno proclami per valorizzare e premiare coloro che mettono al servizio degli altri, le proprie capacità e la propria professionalità.

Ma è vero nella quotidianità???? Assolutamente no!!!!!!!

Abbiamo da poco pagato sulla nostra pelle la mancanza di meritocrazia nelle progressioni economiche, è stato sufficiente frequentare o avere fra i titoli un master per annullare tutti gli effetti delle valutazioni individuali (meritocrazia?), neppure l’anzianità che spesso mette al servizio le cognizioni acquisite nel lavoro è stato un valore aggiunto, come in quasi tutti i Ministeri, nel nostro si è preferito attenersi alla norma che avvantaggia i più giovani.

Ma che poi anche nelle graduatorie delle Borse di studio non si valutino i traguardi raggiunti o le medie conseguite ma il reddito dei genitori significa non voler premiare le capacità e gli sforzi dei ragazzi ma solo liquidare qualche spicciolo ai possessori di un ISEE ai minimi termini.

Riteniamo che così sia vanificato lo spirito della borsa di studio, sicuramente giusto considerare la certificazione “ISEE” a parità di punteggio, ma che questo diventi l’elemento premiante, piuttosto che il merito, appare poco corretto.

Non offendiamo l’intelligenza del nostro futuro, non demotiviamo i nostri figli, oppure non chiamiamole borse di studio ma

Contributo di Solidarietà

ridiamo il giusto valore ad ogni cosa e proviamo a premiare i ragazzi più meritevoli.

Il Coordinatore Nazionale
Enzo Di Lalla

 

FLASH 2019 N 7 – BORSE DI STUDIO

circolare_borse_di_studio_anno_scolastico_2018_2019 (1)

prot. 7 – Borse di studio 2019  (Lettera inviata all’ufficio delle relazioni sindacali)

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