ART. 36 DELLA LEGGE 121/1981… 38 ANNI DOPO
Il 6 marzo scorso è stato presentato il lavoro effettuato in questi mesi dal Gruppo di lavoro che si occupa della revisione dell’art. 36 della legge n. 121/1981.
Ci siamo complimentati per la proposta di ampliare gli ambiti delle attività per il Personale Civile, abbiamo chiesto copia delle attività proposte in aggiunta a quelle previste dal protocollo del 15 febbraio 2018 ed è seguita la triste realtà “….ve la faremo avere dopo l’incontro con le OO.SS. di Polizia…….nelle varie strutture la convivenza e la collaborazione sono ottime” (sic).
Il nostro disappunto è stato immediatamente manifestato ed abbiamo fatto seguire una nota al Ministro, al Sottosegretario e al Capo Dipartimento che riassumiamo in breve:
- Appare paradossale dipingere come idilliaca la convivenza del personale nelle varie strutture territoriali del Dipartimento di P.S.;
- La nostra O.S. affronta giornalmente problematiche, di non facile soluzione, scaturite da questa convivenza non facile e non ben codificata;
- Il Vice Capo della Polizia e la Coordinatrice del citato gruppo di lavoro hanno avuto parole lodevoli per il Personale Civile, definendolo, fondamentale ed essenziale, però, per stabilire cosa compete devono sentire le OO.SS. di Polizia, demotivante ed offensiva per la professionalità del personale la richiesta di tale consenso, superfluo dire che mai è avvenuto il contrario;
- Risulta inaccettabile, inoltre, dover prendere atto che il Dipartimento di P.S. possa condizionare l’organizzazione del Ministero e di una sua componente non subalterna, senza che l’Amministrazione/Datore di Lavoro comune intervenga per riequilibrare le posizioni delle parti/dipendenti;
- Negli uffici del Dipartimento di P.S., giova ricordarlo, si creano conflitti per la disparità di trattamento fra le due categorie di “impiegati”;
- Eliminiamo la palese assurdità che due categorie di lavoratori, che svolgono le stesse mansioni d’ufficio, a volte anche nelle medesime stanze, con lo stesso datore di lavoro, abbiano un trattamento economico/giuridico così diverso.
Abbiamo ricordato al Sig. Ministro che è il datore di lavoro unico delle varie professionalità presenti nel Ministero dell’Interno, professionalità che ricordiamo, tranne il personale c.d. “civile”, godono di una specialità o specificità.
Solo il personale civile è abbandonato a sé stesso e, noi come O.S. da ben 15 anni ci battiamo anche perché ci venga riconosciuta la nostra specialità nel Ministero, al suo interno, con coscienza e impegno ci mettiamo a disposizione dei cittadini/utenti, con tanti servizi che solo brevemente ricordiamo: servizio elettorale, servizio cifra, protezione civile, controlli anagrafici, commissariamenti di Enti, antimafia, ordine e sicurezza pubblica, immigrazione, cittadinanza, ….
Restiamo in attesa di conoscere e di verificare se il “cambiamento” promesso e da noi auspicato come dipendenti del Ministero dell’Interno, sarà reale o, ancora una volta, saranno parole che riguardano tanti ma non il personale dell’Amministrazione Civile.
Il Coordinatore Nazionale
Enzo Di Lalla